Il modello classico di “pasto occidentale” prevede di norma un antipasto, un primo, un secondo, il contorno (se c’entra nella pancia) e ovviamente l’immancabile dolce. È vero che ormai sono pochi quelli che giornalmente mangiano in questo modo; è molto più facile che – grandi feste a parte – si opti solo per un primo o un secondo, o entrambi, accompagnati più o meno spesso da un contorno.
Ma perché, anche dopo questo tipo di pasti più “soft” della norma, ci si sente ugualmente appesantiti, o con quel senso di sonnolenza che ci rallenta?
Probabilmente capita perché il tuo corpo fatica a digerire e assimila in malo modo, i nutrienti derivati dai cibi che introduci.
Avrai senza dubbio sentito parlare della cosiddetta dieta dissociata, che si basa sulla corretta combinazione di vari alimenti, consigliando, o sconsigliando, l’assunzione di alcuni cibi “in abbinamento” nello stesso pasto.
L’obiettivo di fondo è quello di migliorare il processo digestivo e ritrovare il peso ideale, laddove ce ne fosse bisogno o, in ogni caso, riuscire ad avere nutrienti ed energia a disposizione nel modo corretto.
L’idea non è male, ma non intendo parlare qui di diete specifiche, semplicemente perché non ci credo!
A meno che non si soffra di gravi problemi fisici che necessitino di un regime alimentare ben determinato, consigliato da uno specialista che conosca le tue caratteristiche e i tuoi disturbi, ritengo che per ritrovare o mantenere la forma fisica, occorra seguire non le diete “di moda”, ma corrette abitudini di vita, comprese quelle che riguardano – ovviamente – l’alimentazione.
Perché, quindi, è comunque importante parlare della giusta associazione dei cibi?
Perché, tralasciando quanti speculano sui “miracolosi benefici per dimagrire” di una dieta piuttosto che di un’altra, a noi interessano i principi base e le dimostrazioni scientifiche, relative ai processi che effettivamente fanno bene al nostro organismo.
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Ti spiegherò quindi quali sono le categoria di alimenti che è meglio evitare di abbinare nello stesso pasto e perché.
Intanto la prima domanda:
Cosa succede associando male gli alimenti?
  • La digestione si prolunga, fino ad arrivare a 5 ore nello stomaco (altro che le famose 3 ore prima di fare il bagno di quando eravamo bambini!) e oltre 70 ore nell’intero tratto gastrointestinale.
  • Il cibo che rimane così a lungo nello stomaco, si deteriora e potrebbe subire processi di putrefazione e fermentazione, provocando quindi gonfiori, dolori e difficoltà digestive ulteriori.
  • Parte degli alimenti introdotti, potrebbero non venire scomposti in maniera completa e i nutrienti (vitamine, sali minerali, ecc.) sarebbero assorbiti solo parzialmente dal corpo.
  • Spreco di energia da parte dell’organismo (da qui la sensazione di sonnolenza e spossatezza post-prandiale) che è impegnato nel processo digestivo rallentato.
  • Dai malesseri “una tantum” (quali acidosi, flatulenza, stanchezza, aerofagia), prolungando uno scorretto stile alimentare, si arriva a “cronicizzare” tali disturbi, fino a farli divenire vere e proprie patologie.
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La seconda domanda quindi è:
Cosa succede se invece il cibo è combinato nel modo giusto?
  • Disgregazione completa e veloce e assimilazione corretta dei nutrienti, a vantaggio anche del sistema immunitario.
  • Aumento del benessere fisico e psichico.
  • Maggiore energia ed efficienza dopo il pasto.
  • Minore produzione di tossine e loro veloce smaltimento.
  • Raggiungimento e mantenimento del peso forma (se associato a un corretto stile di vita).
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Terza domanda:
Quali sono gli alimenti che non vanno associati e perché?
1. Carboidrati e proteine (es. pasta e carne, patate e pesce)
Questo dipende dal fatto che i carboidrati complessi, come patate, pasta e cereali vari, hanno bisogno di enzimi, acidità delle secrezioni gastriche e tempi di elaborazione non uguali a quelli che servono alle proteine; quindi, quando sono presenti insieme nello stomaco, inizia il primo conflitto.
2. Proteine e proteine (es. carne e legumi, uova e formaggi)
La digestione delle proteine è particolarmente laboriosa e la struttura tra proteine non dello stesso tipo (es. uova, carne, pesce, legumi…) è diversa. Ciò significa che, a seconda del tipo di proteine assunte, saranno necessari processi chimici differenti rispetto agli altri.
Quando si mescolando insieme proteine non uguali, può succedere quindi che i legami tra le varie molecole non si sciolgano in modo corretto e gli amminoacidi (che sono i “mattoncini” che costituiscono le proteine e che sono essenziali per il nostro organismo) non vengano liberati, rimanendo non assimilati e perciò inutilizzati.
3. Carboidrati e carboidrati (pasta e patate, mais e riso)
Questa in realtà è la regola più elastica, quella che nel caso non fosse sempre seguita, non provocherebbe disfunzioni particolarmente gravose; ma è bene capire come mai non è comunque utile associare carboidrati di diverso tipo nello stesso pasto.
Intanto è bene sapere che l’elaborazione dei carboidrati complessi (patate, pasta, ecc.) inizia già in bocca (ecco perché è buona regola masticarli a lungo) e poi prosegue prima nello stomaco e poi nell’intestino. Quelli semplici (es. frutta) devono invece raggiungere velocemente l’intestino tenue e lì vengono trasformati in glucosio e assimilati. Se però lo stomaco è già “ingombro” di altri alimenti, si fermano lì e iniziano a fermentare provocando, quanto meno, quel fastidioso gonfiore che spessissimo si avverte con la frutta a fine pasto.
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Bene, ora che hai capito cosa “non fare”, vediamo quali sono i suggerimenti pratici per una corretta associazione degli alimenti.
a) Un solo cibo principale a pasto: scegli una pietanza “importante” (la carne, o la pasta, o il riso, o le uova, ecc.) e sbizzarrisciti a prepararla nel modo più stuzzicante possibile e a contornarla di verdure.
Se ti dicessi, per esempio, di mangiare un po’ di riso con della lattuga, potresti avere la sensazione di trovarti in un regime dietetico noioso e poco invitante; ma se invece decidessi di prepararti un risotto accompagnato con una variopinta insalata mista, o con verdure gratinate al forno, oppure cotte al vapore e condite con vari tipi di spezie e aromi, sarebbe senza dubbio più interessante e fantastico per la salute.
b) Aumenta notevolmente l’apporto di vegetali, tranne quelli amidacei come zucche o carote, in associazione a primi o a secondi. Specie per le proteine, infatti, i vegetali hanno un ruolo importante nel processo digestivo perché favoriscono l’azione enzimatica e promuovono la liberazione di amminoacidi.
Indipendentemente da questo, ricorda che i cibi alcalini (frutta e verdura) dovrebbero essere assunti in quantità quadrupla rispetto ai cibi acidi (pasta, pane, proteine animali, ecc.).
Unico accorgimento riguarda la diversificazione tra frutta acida (agrumi, ananas, kiwi, ecc.) e quella dolce (kaki, banane, fichi, prugne, ecc.) che non andrebbero consumati insieme… quindi prepara le tue macedonie tenendo a mente i giusti ingredienti.
c) Va bene associare carboidrati ai grassi.
Poi c’è la diatriba tra i nutrizionisti sul consigliare un pasto di carboidrati a pranzo e una cena a base di proteine, o viceversa. Qualsiasi sia la tua scelta, considera che i carboidrati andrebbero sempre mangiati dopo un piatto di verdure crude di stagione e questo per abbassare il carico glicemico del pasto; mentre le proteine si abbinano meglio alle verdure cotte.
d) Aspettare almeno 4 ore tra un pasto e l’altro.
e) Regola aurea: i carboidrati meglio se integrali e le proteine meglio se vegetali.
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So che quest’articolo è un po’ lunghetto, ma voglio essere il più esaustiva possibile e ti riporto quello che i più grandi esperti nell’alimentazione dissociata consigliano come corrette combinazioni alimentari per alimenti principali.
CARBOIDRATI
SÍ con:
  • formaggi (grassi e stagionati)
  • verdure
  • legumi (con rapporto cereali e legumi 2:1)
  • grassi da condimento
  • frutta oleosa (saltuariamente)
  • frutta dolce
  • uova (solo in quantità limitata; ad esempio come “legante” di crocchette e simili)
NO con:
  • formaggi magri
  • carne e pesce
  • latte, se non intero e in quantità estremamente limitate
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CARNE/PESCE
SÍ con:
  • verdure
  • frutta acidula, anche se in quantità contenuta
  • grassi, solo se si aumentano ancora di più le verdure per controbilanciare l’effetto del rallentamento sulla digestione
NO con:
  • cereali e derivati
  • legumi
  • uova
  • latte (questo abbinamento è proibitivo perché il latte crea una “pellicola” intorno alla carne e ne impedisce l’attacco enzimatico per la digestione)
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UOVA
SÍ con:
  • patate (è forse l’unico alimento amidaceo che vi si accompagni bene)
  • grassi, solo occasionalmente
  • verdure e ortaggi
NO con:
  • carni
  • legumi
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LEGUMI
SÍ con:
  • cereali (con cautela, mantenendo sempre il rapporto 2:1 tra cereale e legume)
  • grassi (anche in questo caso occhio alle quantità per non rallentare troppo la digestione)
  • pane
NO con:
  • frutta acidula
  • carne
  • uova
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LATTE
SÍ con:
  • pane, solo se ben cotto o tostato
  • verdura, accettabile ma solo per poche ricette
  • cereali, dipende dalla soggettiva digeribilità per questo tipo di associazione
  • frutta
NO con:
  • carne
  • caffè (ebbene sì, agli amanti del cappuccino devo confessare che la caffeina ostacola molto la digestione del latte… meglio usare il caffè d’orzo o di altri cereali tostati)
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Insomma, abbiamo capito che l’intero processo digestivo è mediato da una serie di reazioni chimiche, meccaniche ed enzimatiche, che interagiscono tra loro.
Questi sono tutti consigli che dovrai testare prima di tutto su di te, perché potresti essere più o meno propenso a determinate associazioni alimentari piuttosto che ad altre.
Un tale modello non propone una panacea da abbracciare senza alcuno spirito critico: è giusto valutarne tutti i suoi elementi e senza dubbio provare e stabilire personalmente l’efficacia sul proprio organismo; ma è altrettanto vero che, proprio perché si parla di processi chimici oggettivi, molti dei suggerimenti indicati in questo articolo, potrebbero effettivamente risultare ottimi alleati della tua digestione, dell’assimilazione dei corretti nutrienti, della forma fisica e del tuo livello di energia. Provare per credere!