Ti racconto un’altra storia che mi è capitato di leggere la scorsa settimana.

In un villaggio tibetano un discepolo era solito trascorrere tutti i pomeriggi insieme ad un vecchio maestro che durante le ore diurne gli impartiva degli insegnamenti, mentre lui lo ricompensava con del lavoro nell’orto.

Dopo molte stagioni venne un giorno in cui il maestro, con i suoi ultimi insegnamenti, trattenne fino al tramontare del sole, quel ragazzo ormai cresciuto.

Era tardi e la strada da fare per tornare a casa era lunga.

Il discepolo aprì la porta per incamminarsi verso la sua casa, ma si fermò di fronte al buio pesto di quella fredda notte. Si trattava della prima volta che percorreva un sentiero così lungo senza la luce del sole e per questo non si sentiva affatto sicuro.

Vedendolo indugiare, il maestro con il suo fare protettivo gli disse: “Non avere paura, ora ti vado a prendere una candela”.

Rientrò in casa, afferrò una candela, la accese e tornò sull’uscio dal suo discepolo. Il ragazzo vide allora rischiararsi quel tratto di strada, che in realtà era molto più che noto e quando porse la mano per pigliare la candela, il maestro, con un soffio delicato, la spense.

L’uomo, illuminato, ringraziò il maestro e imboccò il suo sentiero.

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DOMANDE DI COACHING:

  • Qual è il tuo sentiero?
  • Qual è la candela che può illuminare il tuo sentiero?
  • C’è qualcuno e/o qualcosa che per te rappresentano il maestro e la candela?

di Angela Pollastrini