Oggi ti parlo del miele di manuka, un prodotto che ci arriva dalla Nuova Zelanda perché solo in questo territorio crescono spontaneamente le piante che servono alle api per creare questo tipo di miele.

Fino a due anni fa non l’avevo mai provato; poi ho deciso di sperimentarlo perché mi ero informata su quante e quali fossero le sue proprietà e studiando più approfonditamente questo alimento, ero venuta a conoscenza degli studi che avevano dimostrato scientificamente le sue qualità antibatteriche.

La cosa mi incuriosì parecchio, perché è raro che la comunità scientifica riconosca proprietà “curative” a un rimedio naturale. Così l’ho dato alle mie figlie lo scorso inverno, quando erano “sotto attacco” di un bel raffreddore e si è dimostrato effettivamente efficace e un ottimo ricostituente.

Allora, andiamo a vedere quali sono le fonti di queste informazioni: il primo supporto scientifico è da attribuire al team di ricerca del Professor Thomas Henle, dell’Università di Dresda, in Germania, che nel 2008 ha individuato nel metilgliossale (Methylglyoxal o MGO) la sostanza “responsabile dell’attività antibatterica del miele di Manuka”.

Ti riporto anche un altro studio, quello più recente, conclusosi nel 2012 ed effettuato dalla Scuola di bioscienza molecolare dell’Università di Tecnologia di Sydney, poi pubblicato sulla rivista Plos ONe. La ricerca ha evidenziato come l’assunzione di questo miele, migliori l’efficacia degli antibiotici nei confronti dei batteri.

Quelli presi in esame sono stati 4:

  • lo Staphylococcus aureus,
  • il Bacillus subtilis,
  • l’Escherichia Coli,
  • lo Pseudomonas aeruginosa.

Su tutti diede ottimi risultati, tanto che venne definito come un coadiuvante importante dall’effetto di un vero e proprio “antibiotico naturale”. Eccoti il link dove puoi vedere tutte le caratteristiche della ricerca e le conclusioni degli scienziati: http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0045600.

Questo non significa che se hai una polmonite devi interrompere le cure per immergerti in un barattolo di miele di manuka (ripeto che qui si parla di salute e non di malattie da curare); ma confido nella tua curiosità e nella voglia di provare su di te quanto questo alimento, aggiunto magari a una tazza di tè, o preso con il cucchiaino per una dolcissima pausa, possa aumentare il tuo benessere, specie quando il corpo ha più bisogno di energie e di un supporto naturale di buona qualità.

Come vedi dalla figura qui sotto,

il suo aspetto è più pastoso rispetto ai mieli comuni e risulta denso e molto molto dolce (quindi se lo metti nella tisana, provalo prima un pochino sulla punta del cucchiaio, per regolarti sul grado di “concentrazione zuccherina” che vuoi dare alla tua bevanda).

Il prezzo è un po’ più alto rispetto ai mieli che puoi trovare in un normale supermercato. Io lo compro su internet e ho trovato spesso anche sconti, in molti negozi biologici del web; in ogni caso è per me un vero e proprio toccasana per la mia salute e qualche euro in più l’ho speso volentieri perché, sempre nel mio caso e in quello delle persone a cui l’ho consigliato, mi aiuta con il mal di gola, il raffreddore e il mio livello di energia e vitalità quando il mio corpo ne richiede.

Se ti va di provarlo, è giusto farti presente che il miele di manuka – come più o meno tutti i mieli – è sia un alimento dolce, quindi non è indicato se si soffre di diabete, sia una sostanza che può causare allergia… ma non devo starti a dire io che se hai problemi legati alla produzione di insulina, o se sei un soggetto allergico al miele, devi prestare la necessaria attenzione in caso di utilizzo.

Oltre a questo, ti voglio dare un consiglio che sicuramente ti potrà tornare utile: come ti scrivevo poco sopra, la molecola che più delle altre, produce effetti realmente benefici e antibatterici è il metilgliossale… ma attenzione, perché non tutti i barottolini di miele ne contengono e non tutti ne contengono quantità tali che possano dimostrarne l’efficacia.

Quindi cosa fare? Si legge l’etichetta!

Prima cosa: se trovi la scritta “attivo”, vuol dire che il MGO è presente. Inoltre, le case produttrici sono tenute a indicare la quantità di MGO nel barattolo, indicato con mg/kg di prodotto, o più semplicemente in unità MGO™.

Eccoti qualche dato che ti può aiutare:

  • MGO™ 100 = bassa
  • MGO™ 250 = media
  • MGO™ 400 = medio – alta
  • MGO™ 550 = alta

Più metilgliossale è contenuto, più il miele è efficace.

Buona salute!

di Angela Pollastrini