Basta con la brutta sensazione che ci ha regalato la scuola del “che noia, devo studiare!”
Siamo ormai cresciutelli per rapportarci ancora adesso in questo modo nei confronti dell’apprendimento. Ora non c’è più il professore che ti interroga o ti fa fare il compito in classe (anche se di “prove” dove dover mettere in pratica le tue conoscenze ne affronti probabilmente quasi ogni giorno). La scuola fornisce le basi ed è fondamentale che queste ci siano; ma oggi ti puoi permettere il lusso di studiare ciò che ti piace, oppure ciò che sai che possa agevolarti nella tua occupazione, o nel rapportarti alle altre persone… insomma quello per cui hai un interesse reale.
Anche se rientrassi tra i più “svogliati” del mondo nei confronti dell’imparare una cosa nuova, non potresti comunque negare che se non apprendi non migliori e se non migliori non puoi portare a casa dei risultati.
Se vuoi diventare “bravo” in un campo, dovrai dedicarci attenzione, studio, approfondimento e infine pratica (fondamentale anche questa); ma a vantaggio di tutti, siamo ormai nel mondo in cui la comunicazione è agevolata, dove se vuoi delle spiegazioni su qualcosa ti ritrovi sommerso da informazioni messe lì proprio perché tu ne possa essere interessato.
In parole povere la “bacchetta magica” non esiste e ai risultati veramente buoni e duraturi non si arriva senza impegno; ma esistono diversi metodi per cui si possa migliorare apprendendo, senza dover tornare a ricordare l’insegnante antipatico che era uno strazio incontrare tutti i giorni a scuola.
Te ne evidenzio sette: quelli per me più importanti.
1. Il primo è il più naturale, ma non sempre quello più “automatico”: impara dai tuoi errori.
“Ovvio”, mi dirai… e invece no. È una regola semplice quanto camminare (anche lo stesso camminare si basa su questa), ma che non tutti riescono, o sono disposti, a seguire.
Vale praticamente per ogni cosa:
  • Stai imparando una nuova lingua? Beh, sbaglierai, forse potresti fare anche una brutta figura, ma senza dubbio puoi capire l’errore ed evitare di commetterlo la volta successiva.
  • Stai imparando a guidare? All’inizio farai dei disastri tra acceleratore e frizione e dopo, a forza di far “singhiozzare” la macchina, imparerai a portarla in maniera fluida.
Lo stesso dicasi per le cose più difficili:
  • Hai trattato male qualcuno che non se lo meritava? Potresti capire dove hai sbagliato e migliorare a rapportarti con lui/lei.
  • Hai cambiato lavoro e devi adattarti alle nuove mansioni e le nuove capacità richieste? Potresti perfezionarti seguendo corsi o approfondimenti per risultare più efficace nella tua professione.
  • Sei stato lasciato dopo anni e non te lo aspettavi? Anche in questo caso, la lezione da apprendere è dietro l’angolo: basta che tu voglia farlo.
Ecco perché in questi ultimi casi, il condizionale (“potresti capire”, “potresti perfezionarti”…) è d’obbligo: a differenza dell’imparare a camminare, che viene prima o poi, dopo diverse cadute sul pannolino, naturale più o meno a chiunque; apprendere dai propri errori, quando questo significa mettere da parte orgoglio e altre mille sensazioni che ci inducono a chiuderci, diventa molto meno scontato… ma da che mondo è mondo, non si va avanti se non si impara dai propri sbagli.
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2. Frequenta persone che stimi, che reputi “migliori” di te in qualcosa che ti interessa. Anche solo stare insieme a gente stimolante, porta ad accrescerti e ad imparare.
Allo stesso modo passare del tempo con chi ti sottrae energie, chi è sempre negativo, chi non ha nulla da insegnarti (bada bene che anche un bambino può insegnarti qualcosa, dipende dalla tua propensione a voler imparare), è una perdita che va dal tuo tempo, alla tua serenità e alla tua crescita personale.
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3. L’unica differenza fra i dilettanti e i grandi esecutori è che questi ultimi cercano insegnanti e allenatori”. Questa frase di Anders Ericsson è il terzo punto che volevo evidenziarti: cerca un mentore, una figura che ti ispiri, che possa indicarti – anche solo con il suo esempio – qual è la strada più breve ed efficace per arrivare a ciò che vorresti essere tu.
Dai lui trai ogni insegnamento che possa beneficiarti e se anche non avessi la possibilità di starci insieme fisicamente, seguilo, tieniti in contatto con lui, aggiornati su ciò che fa e imitalo. Questo è quello che in PNL viene chiamato “modellamento”: per dirla in termini semplici, il “copiare” azioni (laddove possibile), atteggiamento, credenze, domande e pensieri di chi ha ciò che tu vuoi ottenere.
Anche in questo caso i campi di applicazione spaziano ovunque:
  • dalla bambina che imita la mamma mentre si trucca,
  • dallo sportivo che prende come modello un grande atleta e ne segue allenamenti e atteggiamenti mentali,
  • all’impiegato che prende esempio dall’organizzazione del lavoro del collega…
Come vedi il “modellare” è alla base dell’apprendere.
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4. Vado sul classico, ma qui non si sbaglia mai: leggi libri.
Ritagliati un momento per leggere ciò che ti piace o ti appassiona, o quanto meno ciò che ti serve. Migliori intanto la comunicazione, perché ti lasci trasportare in interazioni e racconti ben esposti e questo anche solo se ti dedichi ai romanzi.
Poi potresti considerare libri più specifici, diretti alla tua crescita personale o professionale.
Potresti inoltre trovare interessanti le biografie di personaggi che in qualche modo ti hanno ispirato, o anche semplicemente incuriosito. Falli diventare esempi di esperienza e di vita: anche questo è un ottimo modo per imparare.
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5. Frequenta corsi.
Te lo ripeto: i tempi della scuola sono finiti. Ora se decidi di seguire un corso entri in un altro mondo, fatto di rapporto tra “pari”, di interazione interessata e interessante e che può insegnarti qualcosa che ti sarà veramente utile.
I corsi costano troppo e prendono troppo tempo? Beh, anche in questo caso esistono ormai moltissime soluzioni:
  • dai corsi on-line che puoi seguire da casa a costi più che accessibili (a seconda ovviamente del corso),
  • a quelli che trovi disponibili magari vicino casa,
  • o tenuti solo nei weekend,
  • fino addirittura alle risorse gratuite…
Insomma questo punto va necessariamente concluso con una frase mitica di Derek Bok, rettore dell’università di Harvard:
Se pensi che l’istruzione sia costosa, prova con l’ignoranza!
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6. Sfrutta il web e gli strumenti di comunicazione intelligente.
La televisione, internet sono un caos di programmi/informazioni di ogni tipo; ma se è vero che trovi tanta spazzatura, è vero anche che, se sai cercare, puoi scoprire un mondo che non conoscevi e puoi ricevere nozioni e nuove consapevolezze che possono semplicemente accrescere la tua conoscenza, o che possono servirti per migliorare in termini pratici: dal lavoro alla vita privata.
Vuoi qualche esempio?
  • La parrucchiera che si tiene informata sul web delle ultime tendenze internazionali e che segue video-tutorial per nuovi tagli e acconciature
  • Il bambino che guarda un programma educativo in televisione e magari a tavola ti mette pure in difficoltà con domande sulla geografia e gli animali che ha visto su Focus
  • La cuoca che si aggiorna con nuove ricette prese dal web, o seguite sui programmi di cucina
  • La casalinga che vorrebbe prendersi più cura del proprio corpo nonostante le faccende domestiche e che si dedica 20 minuti al giorno di palestra seguendo video on-line.
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7. Ultimo elemento fondamentale: sii curioso.
Se ti capita di sentire qualcosa che non conosci, vai a vedere di cosa si tratta. Se rientra nel tuo campo di interesse, non fermarti solo ad ascoltare una nuova parola o un concetto che non sapevi; ma approfondisci, cerca, scegli il mezzo che preferisci e aumenta la tua padronanza sull’argomento.
La curiosità ci sprona ad aumentare la nostra consapevolezza su quanto ancora non abbiamo appreso; quindi è uno strumento importantissimo da portare con te ogni volta che “incontri” qualcosa di nuovo.
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Dai, nessuna scusa: l’apprendimento non solo è alla base del tuo miglioramento in ogni campo, ma può essere anche divertente e interessante.
Trova ogni modo possibile per imparare senza annoiarti.
Apri la testa, che è così che arrivano le idee migliori!